Come stanno i Comuni della Franciacorta?
Ce lo racconta il rapporto “La Qualità della Vita 2022”
Come stanno i Comuni della Franciacorta? Demografia, ambiente, attività economiche, servizi, cultura. Dopo un 2020 segnato dalla terribile pandemia da Covid e l’incoraggiante ripartenza già nel 2021, si addensano ora nuove preoccupanti nubi. Dalla lettura e l’elaborazione dei dati messi a disposizione dal prezioso studio fornito da “La qualità della vita” che analizza lo stato di salute dei Comuni bresciani, realizzato per l’ottavo anno dal Giornale di Brescia e curato dal Prof. Elio Montanari, emerge un’immagine nuova, complessa e variegata fotografia del territorio della Franciacorta.
I dati ci raccontano di una terra con una gran voglia di ripartire, ma con diverse cicatrici che si sentiranno a lungo e che per alcuni aspetti, in particolare la denatalità e il dato demografico negativo, protrarrà le proprie conseguenze negli anni a venire. Un problema, quello demografico, comune però all’intero territorio provinciale.
Doverosa precisazione di metodo: sono presi in considerazione, per un’analisi globale, i comuni facenti parte dell’associazione di Comuni “Terre della Franciacorta”allargato a 22 e cioè: Adro, Capriolo, Castegnato, Cazzago S.Martino, Cellatica, Coccaglio, Cologne, Corte Franca, Erbusco, Gussago, Iseo, Monticelli Brusati, Ome, Ospitaletto, Paderno Franciacorta, Palazzolo sull’Oglio, Paratico, Passirano, Provaglio d’Iseo, Rodengo Saiano, Rovato, Sulzano.
Uno studio, che diversamente dal passato è andato oltre i piazzamenti e le classifiche, perché non paragonabili rispetto alla situazione “pre covid”, ma che ci permette ugualmente di raccogliere interessanti dati sullo stato di benessere del territorio attraverso elementi quali: la natalità, il clima, i servizi, il comparto economico e produttivo, lo svago servizi ricettivi e la cultura.
Le conseguenze più rilevanti emergono dalla lettura dei dati demografici 2020/21, decessi, mancate nuove nascite e saldo. Estremamente negativo: nello studio sono inclusi i decessi da covid. Quel numero che non è solo un numero asettico e privo di emozione: rimane scolpito nel cuore e nella memoria di intere comunità che hanno visto portate via dalla pandemia parti fondamentali della propria terra, a partire dagli anziani, memoria storica, pilastri dell’associazionismo, del volontariato e delle associazioni. A calare, di conseguenza e nei prossimi anni saranno le sezioni dei nidi – per la mancata natalità che tanto si auspicava, la diminuzione progressiva delle sezioni nelle scuole, con relativo riordino e ripensamento degli istituti scolastici sul territorio e dei loro investimenti. Tenendo presente che a questo numero, comprensivo di immigrazione/emigrazione, fa già i conti con il calo dei flussi migratori da e verso i nostri Comuni.
POPOLAZIONE – La popolazione dei Comuni della Franciacorta al 1° gennaio 2019 era di 193.565 abitanti, il 1° gennaio 192.642 con un saldo negativo di -923 abitanti. Solo nel 2020 si contano 833 morti in più rispetto al 2019. Una triste conta, che conferma il tragico effetto del covid19. Una falce che si è abbattuta sull’intera provincia, sul mondo intero. Saldo in peggioramento, tra morti 2019 e morti nel 2020 a Palazzolo sull’Oglio (+127 morti), Rovato (+85), Gussago (+61), Ospitaletto (+55), Capriolo (+53), Passirano e Cologne (+50). Dato a cui si somma il calo delle nascite: -95 nello stesso periodo preso in considerazione. Un’inversione demografica che già sconta il graduale invecchiamento generalizzato della popolazione.
ECONOMIA E LAVORO –Un bilancio a tratti chiaroscuri, meno nero che altrove quello del 2020 per occupazioni e imprese. Certo, pesano le conseguenze dettate dalla pandemia e dal relativo lockdown, pur non prendendo in considerazione il rimbalzo nel 2021. Dati che servono per capire come è stato modificato, colpito, danneggiato, il prezioso contesto d’impresa locale. ADDETTI – Nel 2019 erano 75.529. Nel 2020 74.520. Saldo negativo di addetti in Franciacorta: -1.009 addetti (a tutto il 2020). Sono dati della Camera di Commercio che rilevano, anche a livello provinciale, il buon dato di Palazzolo sull’Oglio (+208 addetti), Erbusco (+176 addetti), Chiari (+165) in controtendenza rispetto ai principali comparti produttivi provinciali e rispetto al chiaroscuro di Rovato (-473), Corte Franca (-231).
IMPRESE – dato condizionato da molte imprese “dormienti”, dunque ancora aperte – ma fondamentalmente, già chiuse, o in procinto di chiudere, magari ancora aperte e con la speranza, supportata da incentivi e ristori, di potersi risollevare. Dunque, dato non del tutto attendibile, ma che fa affidamento anche qui alla fotografia scattata dalla Camera di Commercio e dunque estremamente autorevole. Se nei territori della Franciacorta il numero di imprese registrate a tutto il 2019 erano 17.266, sono poco meno e cioè 17.243 nel 2020, con una variazione negativa di sole 23 attività, performance comunque migliore rispetto al contesto imprenditoriale provinciale e che annovera il balzo di Rodengo Saiano con un saldo positivo di 23 nuove attività.
COMMERCIO – Un’offerta, quella commerciale, calcolata sulla metratura complessiva della superficie adibita a negozi e distribuzione nei comuni bresciani dalla quale emerge come 4 comuni della Franciacorta abbiano più di 2.200 mq di superficie commerciale ogni 1000 abitanti e cioè: Corte Franca (2636 mq), Erbusco (4881), Palazzolo (2496), Rovato (2500). Iseo con 2084 e Castegnato poco sopra con 1.613 mq ogni 1000 abitanti rientrano nella fascia media, mentre i restanti sotto i 1600 mq ogni 1000 abitanti con quote più basse a Ome, Sulzano, Monticelli, Coccaglio e Cologne.
FARMACIE – Stabile il numero totale delle farmacie: se chiude una (da 3 a 2) tra 2019 e 2020 a Castegnato, Ospitaletto fa segnare +1 (da 3 a 4) a rappresentare il loro ruolo sempre più determinante, sia per gli anziani, sia per i malati cronici, in una presenza fondamentale anche quale presidio contro il covid e nei tanti servizi che ormai le farmacie sono in grado di offrire.
IRPEF – Il dato fotografa il benessere e lo fa attraverso la media delle dichiarazioni dei contribuenti (riferite al 2019): se il dato medio provinciale è di 21.771 euro, nei comuni presi in esame spicca un valore mediamente al di sopra dello stesso. Meglio precisare che il dato non è verosimile, per via di molte discrepanze tra la distribuzione dei redditi – e della loro dichiarazione – dunque, ai soli fine territoriali, ci è utile per dedurre come la fascia del territorio della Franciacorta sia generalmente “più ricco” rispetto ad altre zone, in particolare con le zone montane e in linea con la zona dei laghi e più turistiche. Dopo l’unico centro che supera i 30mila euro (Padenghe), seguono a ruota gran parte dei comuni franciacortini: Cellatica (26.751 euro), Collebeato (26.425), Monticelli Brusati (24.789), Gussago (23.901) e Iseo (23.517).
SICUREZZA – Anche qui, meglio della media provinciale. Per analizzare il dato sulla sicurezza nei comuni bresciani è stata elaborata l’interessante la mappa sulla delittuosità del territorio prendendo in considerazione il numero di denunce (per 1.000 abitanti). Nella media provinciale conta 2 denunce di reato ogni mille abitanti (fonte Ministero degli Interni):
Tra i Comuni della Franciacorta con meno delitti denunciati troviamo Monticelli Brusati (9,5), Provaglio d’Iseo (11,1), Paderno Franciacorta (11,4), Ome (13,1); i due comuni con più denunce ogni mille abitanti: Rovato con 34,9 e Iseo con 44,8. Facendo la media tra i Comuni franciacortini il dato è di 21,6 denunce ogni 1000 abitanti, ben al di sotto della media provinciale. FURTI IN CASA: in diminuzione, ma grazie al lookdown e allo smart working crescente. Se nei comuni della Franciacorta denunciati 786 reati, nel 2020 calano drasticamente oltre il 60% arrivando a 269 fenomeni denunciati di furti nelle abitazioni. Indice persino doppio nel calo per Monticelli Brusati che passa da 26 a 2 denunce nel 2020 (-92%), Passirano da 55 a 5, Cazzago da 45 a 8. Focus anche sui reati informatici: ovunque in crescita. In Italia come nella nostra provincia: dalle 207 denunce del 2015 alle 1.014 del 2019, ai 1.334 nel 2020 durante la pandemia (+31,6%). Non sono esenti i comuni franciacortini: i reati informatici erano 112 nel 2019, in crescita nel 2020 a 118. Forte il calo delle denunce da reati informatici a Iseo: dalle 23 del 2019 alle 4 del 2020 e Palazzolo che dimezza le 16 del 2019 alle 8 del 2020.
ASSOCIAZIONI – Un sistema fondamentale per tutta l’Italia: l’ossatura su cui si poggia, spesso e volentieri, in momenti drammatici e nelle difficoltà di tutti i giorni. Sono le tante associazioni di volontariato, che anche qui hanno pagato il covid, con l’addio a moltissimi loro esponenti e che erano e saranno sempre l’anima e il volto di quelle realtà. Spesso in prima fila, anche durante la pandemia, spesso con un età medio alta e affrontando tutti i rischi del caso. Associazioni che hanno resistito e che necessitano di un fondamentale e spesso complicato “passaggio di testimone” con i più giovani. Erano 144 nel 2019, numero confermato l’anno seguente. Sistema che ha tenuto in Franciacorta, ma che avrà bisogno anche qui di un fondamentale innesto di forze fresche per rinvigorirlo.
TEMPO LIBERO – Qui, si fa la conta dei danni. Nel 2020 tre eventi su quattro cancellati, investimenti in un settore cruciale come quello degli eventi: sagre, concerti, cinema, manifestazioni culturali andati in fumo. Cali rilevanti a Erbusco (per via delle multisale) -5.061, -70% e Corte Franca -4.344, -71% e Capriolo -2.265, -72%. Unico caso positivo, segnalato anche a livello provinciale è Paratico con +16 eventi tra 2019 e 2020.
BIBLIOTECHE – Calo anche per i frequentatori delle biblioteche: se nei comuni franciacortini presi in considerazione sono stati registrati nel 2019 25.091 utenti attivi, nel 2020 sono scesi a 19.512. Anche in questo caso, il dato nel 2021 sarà un dato assolutamente in miglioramento, con la riapertura via via graduale ed oramai totale dei “templi pubblici del sapere”.
AMBIENTE – Nonostante il lockdown non ha migliorato né mitigato la salubrità dell’aria. Nel biennio 2019-21 in tutta la zona di pianura della provincia si registrano valori superiori di Pm10, almeno di due punti: Castegnato da 28,6 a 30,6 (misurati i µg/m3); Cortefranca da 18,6 a 23,5; Coccaglio da 21,9 a 26,1; Cortefranca da 18,6 a 23,1; Adro da 18.8 a 23,5 e via di scorrendo. Mentre migliorano i dati sugli aquedotti e relativo superamento dei test per l’acqua, con standard di qualità in molti parametri, la criticità rimane per quanto riguarda il consumo di suolo. Neppure questa voce pare esser stata rallentata dal covid: dati che emergono dal rapporto Ispra (Ist. Superiore Protezione e Ricerca Ambientale). Dato già particolarmente elevato in Lombardia che nel 2020 ha consumato altri 765 ettari di suolo, prima regione italiana per incremento. Il 28% del totale lombardo, nella nostra provincia, cioè 214 ettari consumati a Brescia, concentrati in una decina di Comuni: valori crescenti a Castegnato (6,78 ettari), Rovato (2,33), Capriolo (1,99), Gussago (1,82) e Monticelli Brusati (1,75). Resta a zero il consumo di suolo nel 2020 a Cologne, Corte Franca, Erbusco, Iseo, Ome, Ospitaletto, Palazzolo, Paratico e Rodengo.
Due anni che hanno sconvolto il mondo. Che ci ha bloccato in casa, colpito negli affetti, economicamente chiuso o penalizzato attività ed imprese, destabilizzato, ma anche permesso di riscoprire i valori più importanti, tra cui la salute e il sistema sanitario. Dal virus, alla speranza del vaccino. Qui a Brescia, come ma anche più di altrove, le ferite rimargineranno portandosi dietro un dolore che non dovrà mai far dimenticare la tragedia che è stata.
Ora, l’anno appena concluso ha visto progressivamente riaprirsi il paese, tornare a camminare, crescere, ricostruire. Succede ogni volta. Ogni volta che c’è una guerra. Quando non spazza via tutto, e nonostante ci provi, qualche germoglio cade per poi rifiorire. Abbiamo passato ognuno a proprio modo questa fase, superata la battaglia – si spera – con il nemico invisibile e la strada che ogni volta possiamo riprendere è quella che prevede di progredire, riprendere e accrescere i tanti aspetti presi in esame, qui come altrove. Una crescita non solo di benessere, ma di felicità. Ci si deve provare, forse più consci che non potrà mai solo bastare l’aspetto economico, ma i sogni, le aspirazioni e la speranza, della vera felicità.
Per chi fosse interessato lo studio lo si può trovare e leggere integralmente qui: https://www.giornaledibrescia.it/rubriche/qualit%C3%A0-della-vita/qualit%C3%A0-della-vita-i-numeri-raccontano-la-pandemia-nel-bresciano-1.3674727