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STORIE DAL MONDO – Ester, dall’Erasmus a casa di Santa Claus ad un futuro tutto da scrivere

Non tutti i mali vengono per nuocere, e questo vale anche quando un idraulico viene a casa tua per un paio di riparazioni e, tra una chiacchiera e l’altra ti racconta della sua esperienza in Finlandia. Da cosa nasce cosa, e approfondendo l’argomento abbiamo scoperto che 

Sappiamo che da quasi un anno hai lasciato Erbusco per la Finlandia. Quando sei partita, dove ti trovi esattamente, e ti ha spinta a prendere questa decisione?

Viaggiare è la mia più grande passione, fin da piccola mi è sempre piaciuto scoprire nuovi posti e culture differenti, per questo motivo ho deciso di cogliere una delle opportunità che la mia Università ogni anno ci offre, ossia la partecipazione ad un progetto Erasmus. Fortunatamente mi è stata assegnata come meta la mia prima preferenza, ossia la città di Tampere, dove sono arrivata l’1 gennaio 2020.

In questi mesi lontano da casa, sicuramente avrai provato tante emozioni! Qual è il tuo ricordo più significativo da quando sei in Finlandia?

È un’esperienza a dir poco fantastica, che permette di aprire la propria mente e scoprire realtà diverse, ho condiviso momenti indimenticabili con ragazzi provenienti da tutto il mondo. Non nego che l’inizio sia stato abbastanza traumatico, dal momento che sono stata “catapultata” in una realtà totalmente differente, lontana dalla mia famiglia e dalle mie amiche e dove dovevo arrangiarmi da sola per cucinare e pulire.

Nonostante ciò, i ricordi più intensi che ho nel cuore sono le lunghe cene con i ragazzi dell’alloggio e l’esperienza in Lapponia.

A volte per ambientarsi in una nuova città, ci vuole tempo. Sei riuscita ad ambientarti velocemente in questa nuova realtà?

Come ho anticipato precedentemente, inizialmente è stato abbastanza difficile, soprattutto perché sono particolarmente legata alla mia famiglia e alle mie amicizie. Dopo un periodo iniziale di sconforto, ho stretto amicizia con tanti ragazzi che vivono all’interno del mio stesso alloggio, e da questo momento tutto è migliorato.

Quali progetti avevi quando sei partita, e quali sono i tuoi progetti futuri?

Prima di partire il mio obiettivo principale è stato quello di godermi appieno questa esperienza, cogliendo tutte le opportunità, oltre a conseguire tutti gli esami prefissati. Ad oggi, essendo ormai quasi alla conclusione di questo viaggio, il mio sguardo è rivolto al futuro, in particolare trovare un lavoro che mi soddisfi nel campo per il quale ho studiato, ossia il marketing.

Come è la vita di un franciacortino all’estero? Quali sono le principali differenze con l’Italia?

La principale differenza che ho notato è l’attenzione estrema per il cittadino, fin dal primo giorno è come se mi fossi sentita a casa, infatti vengono proposti servizi psicologi gratuiti durante la pandemia, l’Università di Tampere si sforza ogni giorno per rendere la nostra esperienza Erasmus indimenticabile (nonostante le restrizioni), proponendo giochi di gruppo e attività, inoltre gli exchange student ricevono chiamate per sapere se la permanenza in Finlandia procede nel migliore dei modi. Insomma tutto il sistema ruota intorno al cittadino, infatti non ha caso la Finlandia è il paese più felice del mondo.

Altre differenze fondamentali sono l’estrema pulizia della città e l’assoluta parità di genere.

Raccontaci qualche curiosità sulla città in cui ti trovi e sulla Finlandia!

Tampere è la terza città finlandese più grande, infatti conta quasi 230 mila abitanti, è caratterizzata da moltissimi bar e ristoranti intimi e soprattutto da un freddo polare, infatti tra gennaio e febbraio le temperature hanno toccato i -27 gradi (percepiti -32)!

Ritengo che una delle mete più affascinanti della Finlandia sia sicuramente la Lapponia, dove ho trascorso 10 giorni indimenticabili, tra renne, husky e camminate in mezzo a 2 metri di neve.

Cosa ci racconti della tua esperienza in Lapponia? Hai visitato anche il Villaggio di Babbo Natale?

Il viaggio in Lapponia è stato spettacolare, abbiamo trascorso 4 giorni a Rovaniemi, dove abbiamo visitato il Villaggio di Babbo Natale, abbiamo parlato 30 minuti con Santa Claus, al quale abbiamo rivelato i nostri desideri e aspettative per il 2021. Inoltre un’altra esperienza stupenda è stata la slitta trainata dagli husky in mezzo alla natura, e ovviamente la visita alla città, che è piccola ma molto caratteristica. Successivamente abbiamo trascorso 5 giorni ad Inari, una delle città più a Nord della Finlandia, in un cottage in mezzo alla natura e di fronte ad un grandissimo lago, dove ogni mattina alle 9 vedevamo le renne attraversare la foresta. In questa seconda tappa, l’esperienza più emozionante è stata sicuramente vedere l’aurora boreale, oltre che l’avventura con le motoslitte, e le lunghe camminate immersi nella natura.

Dopo così poco tempo, forse non si ha ancora la giusta nostalgia della propria terra. Ma ripensando alla Franciacorta, quale luogo ti è rimasto nel cuore?

Se ripenso alla mia terra mi vengono alla mente moltissimi ricordi, come i meravigliosi tramonti, gli innumerevoli vigneti e l’ottimo vino. Penso che la Finlandia sia un Paese bellissimo, ma mai e poi mai sarei disposta a trasferirmi e lasciare la Franciacorta.

Partendo da questa tua breve esperienza, se potessi portare qualcosa della Finlandia in Franciacorta, cosa porteresti?

Dalla Finlandia porterei l’estrema attenzione che i cittadini e lo Stato hanno per la pulizia, infatti le strade, i marciapiedi e i parchi sono sempre impeccabili, non mi è mai capitato di vedere nemmeno un mozzicone di sigaretta per terra.

E della Franciacorta in Finlandia?

Ovviamente il vino! Infatti la Finlandia non ha una cultura particolarmente incentrata sul vino e sul cibo, quindi sicuramente porterei qualche bottiglia di Bellavista o Ca’ del Bosco!

Torniamo a parlare di attualità. Da studente in un paese straniero, come hai vissuto questa pandemia?

Sicuramente l’esperienza Erasmus che sto vivendo è ben differente da quella “classica”, ma nonostante ciò fortunatamente ho scelto una meta che non è stata particolarmente colpita dalla pandemia, infatti i negozi, ristoranti e bar sono aperti (tranne qualche settimana a marzo) e l’utilizzo della mascherina è facoltativo (anche se quasi tutti la indossano).

Adesso che questo tuo viaggio è quasi giunto al termine, quale offerta irrinunciabile dovrebbe arrivarti da Tampere o dalla Finlandia in generale per tenerti ancora lontana dalla tua terra?

Sarei disposta a rimanere a Tampere se ci fosse la possibilità di effettuare uno stage extracurriculare in un’azienda, che mi permettesse di crescere personalmente e arricchire il mio curriculum.

E se invece, qualche mese dopo il tuo rientro in Franciacorta e dopo aver vissuto questa esperienza, ti si presentasse l’occasione per lasciare casa e trasferirti all’estero per lavoro saresti disposta a fare i bagagli e ripartire da zero?

Sarebbe certamente una scelta molto difficile, perché io amo la Franciacorta e penso che sia uno dei posti più belli del mondo. Quindi se mi si presentasse l’occasione “metterei sulla bilancia” i pro e i contro, ma sicuramente l’ago penderebbe maggiormente sul restare a casa.

Sempre parlando di un ipotetico trasferimento all’estero, per quanto riguarda la tua esperienza personale dopo questo Erasmus, quale sarebbe la nazione nella quale vorresti tentare un’esperienza per crescere professionalmente? Se dovessi scegliere una nazione sarebbe il Regno Unito, perché ci sono molti sbocchi lavorativi nel campo del marketing e soprattutto per migliorare l’inglese

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